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Intolleranze Alimentari

“Quello che per un individuo è cibo, può essere per un altro veleno”

 (Lucrezio)

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Allergie e Intolleranze Alimentari

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Storicamente già il medico greco Ippocrate registrò gli effetti di reazioni allergiche agli alimenti, riscontrando disturbi gastrointestinali e orticaria dopo l’ingestione del latte. Le reazioni avverse agli alimenti si dividono in allergie e intolleranze alimentari. L’allergia alimentare è la reazione dell’organismo, su base immunologica, all’ingestione di un alimento. Gli anticorpi che si legano all’antigene (la molecola alimentare) sono le IgE (immunoglobuline E ) e sono prodotti dai linfociti B attivati; il legame innesca il rilascio di sostanze infiammatorie che provocano gonfiore e infiammazione.

 

L’allergia alimentare è facilmente riconoscibile perché insorge rapidamente dopo l’ingestione dell’alimento incriminato. L’allergia alimentare si evidenzia dunque con effetti immediatamente verificabili e gli alimenti più frequentemente responsabili sono: latte, uova, formaggi, agrumi, frutta secca, grano, pollo, soia, crostacei ecc.

 

L’intolleranza alimentare è la reazione dell’organismo, su base immunologica non IgE mediata, ma IgA (Immunoglobuline A) mediata, all’ingestione di un alimento. La reazione può insorgere dopo diverse ore o qualche giorno dall’assunzione del cibo o della bevanda incriminata. Include disturbi tipici come diarrea, orticaria, asma, ma anche cefalea, tachicardia, ipertensione, dolori articolari e muscolari, problemi gastrointestinali ecc. Può essere anche coinvolto il sistema nervoso con disturbi neurovegetativi e astenie. Gli alimenti più frequentemente responsabili sono: il lievito di birra, il latte, lo zucchero, le uova, la farina e i cosiddetti cibi nascosti: additivi alimentari, emulsionanti, ecc.

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L’esistenza di un’intolleranza alimentare comporta un’azione di disturbo sul sistema immunitario con la conseguenza di una caduta delle difese. Lo stress prolungato può danneggiare la funzionalità immunitaria, ridurre la secrezione di IgA e portare ad un’alterazione della flora batterica intestinale. Il contatto frequente con un determinato alimento, una digestione non ottimale, la scarsa integrità della flora intestinale, sono tutti fattori addizionali che possono provocare intolleranze alimentari.

 

A differenza di un’allergia, l’intolleranza non è tanto una patologia in sé, quanto un fattore capace di sostenere una patologia o di ostacolarne la guarigione.

 

Metodologia di rilevazione delle Intolleranze Alimentari

 

La modificazione dello sforzo muscolare in presenza di ipersensibilità, è un riflesso tipico dell' organismo umano, documentato scientificamente e sta alla base della kinesiologia.  Il test kinesiologico evidenzia una variazione dello sforzo muscolare in seguito al contatto con 250 fiale contenenti la diluizione omeopatica dei rispettivi alimenti. Questa variazione può rappresentare il segnale di un' ipersensibilità o di un' intolleranza nei confronti della stessa sostanza testata.  

 

Tale test non sostituisce i test per gli allergeni e i test per intolleranza alimentare già presenti in ambito medico ma si integra apportando ulteriori informazioni in particolar modo quando il paziente non sia riuscito a risolvere la sintomatologia di disturbi come:

 

acidità, reflusso gastro esofageo, areofagia, dispepsia, digestione lenta, gastrite,

colite, colon irritabile, gonfiore addominale, stipsi, diarrea, disturbi di varia origine recidivanti

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A seguito del test in cui sono elencati gli alimenti da sottoporre a rotazione o eliminazione temporanea, il paziente può scegliere se avere anche uno schema dietologico per iniziare un eventuale percorso di dimagrimento.

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